s_oggetto #3 Collage

Se la percezione del sé determina la capacità di discernere la differenza tra oggetto e soggetto, l’identificazione in atto, tra la personalità di un individuo e gli oggetti che egli possiede, assume un sinistro significato di perdita. L’incapacità di autodeterminarsi. Non è difficile pensare quanto i nostri pensieri e le nostre azioni siano conseguenza degli oggetti che li rendono realizzabili e non il contrario. Se questa è l’epoca della telematica l’assunto è subito dimostrato. Un PC ha un interfaccia ed una serie di comandi, solo apparentemente infiniti nelle loro combinazioni, che determinano a priori i risultati delle nostre azioni e dei nostri pensieri. Anche la comunicazione è determinata nella sua forma da una struttura virtuale (il social network) che, di fatto, ne determina il risultato. In questo lavoro, le immagini sono stralci di riviste di moda o di arredamento in cui le figure umane sono asportate per lasciare spazio agli involucri che li contengono: Vestiti ed ambienti di design. L’intervento pittorico tende a stravolgere il significato dell’azione sottolineando uno stato di dipendenza maniacale o tossica verso gli oggetti e la loro “finta” perfezione. In quest’opera di sezione, gli scarti umani vengono raccolti e catalogati in un cimitero di sguardi e gesti che, decontestualizzati, assumono un potente senso di vuoto, vertiginoso.

Collage:other on Other

Original:One-of-a-kind Artwork

Size:0.4 W x 0.4 H x 0.1 D in

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